Cappella di SANT’ORONZO

 

La quinta cappella della navata destra è dedicata a Sant’Oronzo, protettore della città di Lecce.

L’altare caratterizzato da settecentesche colonne tortili propone un’interessante tela votiva del Santo, al cui patrocinio fu attribuito lo scampato pericolo del devastante terremoto che colpì gravemente il Salento il 20 febbraio 1743, preservando miracolosamente la Città. L’episodio è chiaramente descritto nei versi in vernacolo leccese apposti in calce al dipinto, che sono considerati tra le testimonianze più antiche della letteratura dialettale cittadina:

“1743 / FOI S. RONZU CI NI LEBERAU / DE LU GRA TERRAMOTU, CI FACIU / A BINTI DE FREBARU: TREMULAU / LA CETATE NU PIEZZU, E NO CADIU. / IDDU, IDDU DE CELU LA GUARDAU, / E NUDDU DE LA GENTE NDE PATIU. / E’ RANDE, SANTU! MA DE LI SANTUNI / FACE RAZIE, E MERACULI A MIGLIUNI” (1)

Nel fastigio un olio su tela della Madonna del buon consiglio.

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

  1. PAONE, Guida di Santa Croce, Galatina, Congedo Editore, 1994.
  2. PALADINI, Guida storico ed artistica della città di Lecce, Lecce, Editrice Salentina, 1952.

 

(1) “Fu Sant’Oronzo che ci liberò dal grande terremoto, che fece il 20 di febbraio: tremò la città e non cadde una sola pietra. Egli, egli dal cielo la guardò, e nessuno dei cittadini soffrì. E’ un grande Santo! Ma dei Santoni, fa grazie e miracoli a milioni”.