Allo scalpello del Riccardi, per l’eleganza del disegno e la finezza di intaglio, è riconducibile l’altare della quinta cappella della navata sinistra, dedicato a Sant’Andrea Avellino, protettore contro la morte improvvisa. Il santo teatino fu a Lecce il 1590 in qualità di visitatore nella casa di Sant’Irene dei suoi confratelli e in quell’occasione conobbe il gesuita San Bernardino Realino.
Il cinquecentesco altare è vicino sia per la struttura che per l’ornato a due consimili lavori entrambi in Santa Maria degli angeli ed entrambi riferibili al gusto del Riccardi.
BIBLIOGRAFIA: