Ad una seconda fase edilizia che interessò la costruzione della chiesa nel XVIII secolo appartiene l’altare della Croce posto a completamento del transetto destro.
Morto il primo Zimbalo, fu proprio l’abate Celso Americo, per tre volte generale dell’ordine, ad affidare nel 1637 i lavori a Giulio Cesare Penna, scultore di fantasioso talento, come evidenziano gli altri suoi lavori, tra i quali il secondo ordine di Santa Croce (1646), l’altare dell’Arcangelo Michele nella chiesa dei teatini di Lecce (1641).
Il Penna firmò e datò il suo capolavoro, frutto di delicato ed elegante scalpello, nel 1693.
Il magnifico altare del Trionfo della Croce, appartenente in origine alla famiglia Foscarini, fu ideato quasi come un esterno limpido e lineare di una chiesa, sormontato com’era da una piccola loggia balaustrata e arricchito ai lati da nicchie entro cui inserì la statua di San Luca evangelista, ritratto mentre scrive il vangelo e di Sant’Andrea apostolo.
BIBLIOGRAFIA: