Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, Cari Ammalati, Care famiglie, Carissimi tutti,
Vi raggiungo con questa mia breve lettera per salutarvi personalmente e augurarvi ogni bene nel Signore crocifisso e risorto per la nostra salvezza.
L’evento straordinario della Pasqua riempie il nostro cuore di gioia, così come rallegrò i discepoli che “gioirono nel vedere il Signore” (Gv 20,20). In questo anno giubilare, poi, veramente siamo tutti invitati a contemplare il volto di Cristo. L’apostolo Giovanni, in quel giovedì santo, dopo aver reclinato il suo capo sul cuore del Signore e averne percepito i battiti, diviene il grande testimone che proclama la veracità del Vangelo della Risurrezione, annunciato fino ai confini della terra: “Ciò che era fin dal principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della Vita… noi lo annunciamo anche a voi” (1 Gv. 1,1-4).
La gioia cristiana, dunque, è il frutto della visione del Verbo della Vita, il Signore nostro Gesù Cristo, il quale è entrato nella morte per vincere la morte, spezzarne i lacci e manifestare il trionfo della Vita divina. Così anche noi con l’apostolo Paolo possiamo esclamare: “Dov’è o morte la tua vittoria, dov’è o morte il tuo pungiglione?” (1 Cor 15,55).
Non deve destare tanto stupore in noi il fatto che il Signore sia risuscitato dal sepolcro, abbia rivelato la sua gloria agli Apostoli, abbia mostrato loro le sue piaghe ed effuso lo Spirito, datore di vita, quanto piuttosto ci illumini e infonda coraggio la certezza che questo evento non sia più legato ad un tempo e a uno spazio, ma raggiunga ogni tempo e ogni spazio, fino a irradiarsi nella vita di tutti coloro che, vinte le chiusure dell’orgoglio e dell’ignoranza, si aprono alla luce dell’umiltà e della verità. Il Signore Gesù vive e regna nei secoli dei secoli, la sua presenza inonda la terra e abbraccia i cieli, così che nulla si sottrae al suo dominio d’amore.
Confortati da questa sicura speranza, come vera Comunità dei discepoli del Signore, proseguiamo il nostro itinerario di conversione a Lui, lasciamoci guidare dal suo Santo Spirito che rende i nostri cuori docili e pronti ad accogliere il suo insegnamento e a vincere il peccato. Ancora oggi, il Signore Risorto è presente e visibile nei suoi tanti discepoli e continua ad operare segni e prodigi, perché con le sue piaghe vive immortale. Pertanto, anche noi, mostriamo le nostre piaghe, cioè i segni della battaglia contro le tentazioni, i peccati, le ingiustizie. Infatti, in Cristo, ogni piaga si trasforma da ferita in feritoia di amore. Come Comunità, compiamo segni di risurrezione, lottiamo contro ogni forma di orgoglio, invidia, maldicenza, rancore, odio. Perdoniamo di vero cuore le offese ricevute e impegniamoci a costruire, pietra dopo pietra, quell’edificio santo, che è il vero tempio dove abita Dio. Ritorniamo a riempire la nostra esistenza di vita divina, perché essa è l’unica a donarci la vera gioia. Ritorniamo alla preghiera, all’ascolto quotidiano della Parola di Dio, all’educazione alla fede, alla testimonianza di carità. Lo facciamo uniti a Maria, la madre di Gesù, che tanto veneriamo nel mese di maggio, a Lei dedicato.
Proprio in questo mese mariano, sto compiendo la consueta visita alle famiglie per portare la benedizione del Risorto per tutte le vie del territorio parrocchiale: rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, ricevendo il Signore che viene a visitarci!
Inoltre, dal 15 al 18 maggio, anche il nostro Arcivescovo sarà in mezzo a noi per compiere la sua visita pastorale alla Parrocchia. Questo sarà un vero momento di grazia.
Infine, affidiamo alle braccia misericordiose del Signore il Santo Padre Francesco, mentre eleviamo fervide preghiere per il nuovo Papa chiamato a guidare la barca di Pietro.
Volentieri condivido con voi una preghiera al Signore Risorto, scritta da don Tonino Bello, che possiamo recitare ogni giorno, mentre proseguiamo il cammino di fede, per rendere questa Basilica, sempre più visitata e apprezzata, fonte di acqua viva che zampilla per la vita eterna.
O Signore risorto,
donaci di fare l’esperienza delle donne il mattino di Pasqua.
Esse hanno visto il trionfo del vincitore, ma non hanno sperimentato la sconfitta dell’avversario.
Solo tu puoi assicurare che la morte è stata vinta davvero. Donaci la certezza che la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati.
Che le lacrime di tutte le vittime della violenza e del dolore saranno prosciugate come la brina dal sole della primavera.
Strappaci dal volto, ti preghiamo, o dolce Risorto, il sudario della disperazione e arrotola per sempre, in un angolo, le bende del nostro peccato.
Donaci un po’ di pace. Preservaci dall’egoismo. Accresci le nostre riserve di coraggio. Raddoppia le nostre provviste di amore. Spogliaci, Signore, da ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia, e della dolcezza. Donaci un futuro pieno di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita.
Aiutaci a spendere per te tutto quello che abbiamo e che siamo per stabilire sulla terra la civiltà della verità e dell’amore secondo il desiderio di Dio.
Amen.
Augurandovi ogni bene nel Signore Risorto, vi benedico